Il simbolo della Spirale, questa linea che si avvolge su se stessa, è raffigurata in molte opere artistiche dell'antichità.
Una particolare declinazione della Spirale, riscontrabile in architettura e in numerosi manufatti, è la Voluta: pur trattandosi di un elemento decorativo, la Voluta può richiamare il significato della Spirale quando è associata a edifici di culto, oggetti sacri o legati al culto dei morti.
Un
esempio particolare è la presenza della Spirale come Voluta nei capitelli
dell’architettura greca, specialmente nel più conosciuto capitello ionico.
· Quasi contemporaneo del capitello
ionico, viene costruito il capitello eolico, riscontrabile in edifici del VI secolo a.C.
nell’Asia Minore nord-occidentale.
Il capitello eolico è formato da due Volute molto
ampie che si elevano verticalmente direttamente dal fusto della colonna, per
poi svolgersi verso l’esterno in direzioni opposte e la parte centrale tra le Volute è occupata da
una palmetta a ventaglio.
·
Inoltre, nell’arte cristiana dei primi secoli, il
riutilizzo degli elementi dell’arte funeraria romana determina nel significato
della Spirale un’evoluzione che lo collega al
significato dell’Acanto
e della Vite.
Ad esempio, alcuni sarcofagi, di epoca precedente al
Cristianesimo, presentano Spirali e Volute formate da rami
d’Acanto o di Vite, a volte accompagnate da putti alati.
Inoltre il simbolo della spirale
è presente in numerose pievi toscane, che furono costruite tra il 1100 e il
1200, in cui si conservano segnacoli cristiani ma anche simboli legati a culti
precedenti: ad esempio quelli connessi alla divinità agreste Dioniso così come
quelli in riferimento agli antenati etruschi o connessi a credenze ancora più
antiche come quelle inerenti alla Grande Madre.
Ed è proprio alla Grande Madre che sono correlate le immagini di donne
danzanti e officianti (oranti), ma anche le sirene, i serpenti, le spirali, le
losanghe, i tralci di vite, le processioni di animali, le corna di ariete e
un’infinità di figure antropomorfe, alcune davvero particolarissime.Sulle pendici della valle del Lima, in provincia di Lucca, sorge la meravigliosa pieve di San Cassiano in Controne, che si rivela come un autentico cofanetto di simbologie legate al culto della Grande Madre. È presente anche la “corte” della Dea, formata dagli Oranti, figure inneggianti al sacro con le braccia rivolte al cielo, di cui l’edificio è disseminato. Vien da pensare che il culto della Dea si sia mantenuto vivo attraverso i suoi simboli dal Neolitico al Medioevo per arrivare fino a noi.
La clessidra
La clessidra è un simbolo universale che si ritrova in
molteplici vesti: come farfalla, ad esempio, era attribuita alla Grande Madre e
ai culti del Femminino Sacro. Essa è anche posta in mano alla Morte, affinché
l’uomo non dimentichi la sua caducità.
Nella preistoria, la clessidra è spesso antropomorfa: ai due
triangoli uniti agli apici, si aggiungono la testa, le braccia e le gambe.
La clessidra appare connessa al serpente in alcune pitture
dell’Età del Rame: qui i serpenti hanno il compito di enfatizzare il processo
di rinascita.
Il serpente
Il simbolo del serpente compare spesso in diverse pievi,
diventa un simbolo ricorrente e si può mostrare in svariate forme.
Il serpente è spesso associato al concetto del Male e
pertanto non dovrebbe essere posto in una chiesa, ma in queste pievi è isolato
rispetto le figure classiche della tradizione cristiana e viene da credere che
non rappresenti per nulla qualcosa di malefico da tenere a bada.
Per gli etruschi era il culto basico della sua religiosità.
Ritrovando il serpente nelle pievi dell’Etruria, non sembra un azzardo
inaccettabile supporre che nei medesimi siti templi pagani esistessero in
precedenza agli edifici sacri cristiani.
Nelle pievi viene anche rappresentato con curve alterne
simili a onde e con spirali che s’intersecano a formare un corpo serpentino.
Sitografia
La spirale:
Pievi toscane, Clessidra, Serpente:
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